87 specie assistite, il riccio l’animale più frequente insieme a merli, tortore, civette lepri e caprioli
In occasione della Giornata Mondiale degli Animali, la Provincia di Treviso ha redatto un bilancio della attività di recupero del Centro Fauna Selvatica dell’Ente in questi 9 mesi del 2024: da gennaio a settembre, sono stati 1.634 gli animali selvatici recuperati dalla Polizia provinciale e dagli operatori del CRAS della Provincia, per un totale di 87 specie differenti soccorse, curate e riabilitate: tra le più frequenti, il riccio europeo, il merlo, la tortora dal collare, il colombaccio, il rondone comune, la civetta, la lepre europea e il capriolo. Il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla Provincia di Treviso, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, nell'ambito delle funzioni di tutela dell'ambiente e degli animali selvatici del territorio. Si occupa di recuperare gli animali selvatici feriti e in situazioni di difficoltà sul territorio provinciale, svolge tutti gli accertamenti e le cure necessari per riportarli in natura in sicurezza e salute, secondo le indicazioni del veterinario responsabile. È diretto dalla Polizia Provinciale con la collaborazione delle Guardie per l'Ambiente della Regione Veneto.
Nel dettaglio, nel 2024 sono stati soccorsi sino a oggi 1.634 animali, per un totale di 1.805 interventi di recupero: al momento della segnalazione di un animale in difficoltà, gli agenti di Polizia provinciale e gli operatori delle Guardie per l’Ambiente incaricati del CRAS della Provincia, sulla base delle indicazioni del personale medico, analizzano e valutano il caso, recandosi sul luogo indicato dal cittadino che ha segnalato la presenza dell’animale e occupandosi di effettuare il recupero. Il dato complessivo di 1.805 interventi di recupero comprende tutte le attività svolte, anche quei casi in cui l’animale oggetto di recupero, a seguito di un’opportuna valutazione sul posto, viene lasciato in libertà poiché privo di lesioni o condizioni invalidanti. Anche in questa situazione, gli operatori assistono l’animale in loco, svolgendo tutte le verifiche e le operazioni necessarie per liberarlo in condizioni di sicurezza.
Tra le 87 specie assistite da gennaio a settembre, 5 le più frequenti: al primo posto il riccio europeo (con 321 esemplari recuperati), al secondo il merlo (203), al terzo la tortora dal collare (128), al quarto il colombaccio (105), al quinto il rondone comune (83). Seguono la civetta (77), il pipistrello (75), la lepre europea (62), il gheppio (48), il germano reale (47) e il capriolo (43 esemplari soccorsi).
Negli interventi di recupero le cause più frequenti risultano essere la giovane età (433 esemplari), come nei casi in cui i piccoli siano stati abbandonati e pertanto risultino mancanti adeguate cure genitoriali, oppure si siano verificate condizioni di vulnerabilità durante i primi giorni fuori dal nido: in questo secondo caso, l’intervento si è quasi sempre concluso con il riposizionamento nella zona più sicura adiacente al ritrovamento. La seconda causa più frequente nei casi di segnalazione riguarda lo stato di debilitazione dell’animale provocata da patologie varie, di tipo parassitario, virale o batterico: rientrano in questo caso 423 recuperi. Tra le motivazioni più frequenti anche la presenza di traumi (359 gli animali soccorsi per questo aspetto), come fratture e lesioni di vario genere, così come la predazione da parte di cani e gatti (220 recuperi). Minori i casi di investimento stradale (165 recuperi) e di altra natura (vischio, incastrati, caduti dalla canna fumaria, cause che hanno riguardato 46 recuperi fino a oggi).
Per segnalare la presenza di animali in difficoltà e ricevere opportune indicazioni dal personale medico del Centro di Recupero Animali Selvatici della Provincia di Treviso, i cittadini possono telefonare al numero: 320 432 0671 attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
“Oggi ricorre la Giornata Mondiale degli Animali: la Provincia di Treviso, con il suo CRAS, il Centro di Recupero Fauna Selvatica, è sempre molto attiva e impegnata su questo tema, offrendo un servizio di tutela delle specie del territorio grazie al recupero di animali in situazioni di difficoltà – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – oltre a fornire i dati sugli interventi, il messaggio che vogliamo lanciare è principalmente quello di comunicare alla cittadinanza alcuni consigli utili nel caso si venga a contatto con un animale ferito, come evitare di toccarlo o spostarlo, quali aspetti osservare per capirne le reali condizioni e tutti altri semplici accorgimenti a cui prestare attenzione. Il CRAS della Provincia è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7: invito dunque cittadine e cittadini a telefonare al Centro per segnalazioni e a seguire le indicazioni specifiche fornite dalla Polizia e dagli operatori”.
“Non mi stanco mai di dire che il nostro CRAS è diventato davvero un punto di riferimento per il territorio – le parole di Maria Teresa Miori – gestire migliaia di casi non è semplice, ma grazie all’esperienza dei nostri collaboratori, della Polizia Provinciale, delle Guardie per l’Ambiente e del veterinario responsabile, riusciamo a fornire soccorso tempestivo ed efficace”.
“Quando riceviamo una segnalazione, ci rechiamo direttamente sul posto per verificare le condizioni dell’animale e valutare le misure da intraprendere, se portarlo al CRAS o se ricollocarlo, nel caso dei piccoli fuori dal nido, nel luogo adeguato – commenta Giovanni Santarossa della Polizia Provinciale – per quanto riguarda il recente caso del lupo, ora recuperato e in salute, l’invito resta sempre quello di non dare mai confidenza o tentare di avvicinarlo: un maggiore livello di confidenza danneggia il suo istinto selvatico, pertanto è fondamentale non fornirgli cibo e lasciare che si allontani: solo così l’animale può essere individuato correttamente e riportato nel suo habitat”.
“Tra i numerosi interventi di recupero ricordo in particolare due casi, uno con un falco pescatore e uno con un barbagianni – ricorda Marco Martini, veterinario del CRAS – entrambi avevano riportato fratture multiple, anche piuttosto gravi: uno di loro è persino volato fino in Germania dopo la cura. L’invito che rivolgo ai cittadini è di non prendere l’iniziativa e curare gli animali secondo il proprio istinto: molto spesso, infatti, le cure domestiche causano ulteriori problematiche che poi difficilmente sono recuperabili in fase di intervento medico specializzato. Telefonate il Centro di Recupero della Provincia, saremo lieti di darvi tutte le informazioni utili e di intervenire, caso per caso, nel migliore dei modi”.