Investiti dall’Ente oltre 11 milioni per cofinanziare nei Comuni interventi di messa in sicurezza e piste ciclopedonali negli ultimi anni
Sono 12, da gennaio a luglio 2024, gli incidenti mortali che hanno coinvolto mezzi a due ruote nel territorio della Marca Trevigiana: questo il dato, provvisorio, elaborato dalla Provincia di Treviso nell’ambito delle attività di monitoraggio svolte dal Centro Incidenti Stradali e dall’Ufficio Statistica dell’Ente. Nel totale complessivo delle 35 vittime della strada rilevate in questi primi 7 mesi, moto, biciclette e altri veicoli a 2 ruote rappresentano il 34% dei casi. L’anno scorso, nello stesso periodo, le vittime sono state 16, ovvero quasi la metà degli incidenti registrati (precisamente, il 46%): un lieve calo, dunque, quello rilevato quest’anno, di circa -12%.
Mesi più critici: giugno e luglio mesi con più vittime, incidenti concentrati nella fascia oraria diurna.
Sono 7 le vittime su mezzi a due ruote tra giugno e luglio, i mesi più critici di questo primo semestre, mentre ad aprile rilevato 1 solo incidente: nel 2023 i picchi si erano registrati proprio ad aprile, con 5 persone decedute, e anche a giugno, 6 vittime. Quest’anno la fascia oraria più a rischio, fino a oggi, è quella tra le 9 e le 10, ora in cui si sono verificati 3 incidenti su 12 (l’anno scorso, nessuna vittima in quest’ora, il picco era tra le 17 e le 18, con 5 vittime, e tra le 12 e le 13, con 4 vittime). Il fine settimana, sabato e domenica, registra 4 incidenti in totale; nel 2023, erano 8, il doppio.
Over 60 più coinvolti nei sinistri mortali con mezzi a due ruote: nel 2023 più vittime tra i 21 e i 40 anni.
In linea con i dati relativi ai 35 incidenti complessivi da gennaio a luglio 2024, la fascia d’età che purtroppo è rimasta più coinvolta in incidenti mortali è tra i 61 e 70 anni (4 vittime). Un andamento molto diverso a quello del 2023, dove si rilevavano, nello stesso periodo, 7 vittime nella fascia dai 21 anni ai 40.
Scontri frontali, laterali e tamponamenti dinamiche più frequenti nei mortali: l’anno scorso spiccava la fuoriuscita autonoma.
Mentre per gli incidenti mortali che coinvolgono le auto la prima causa di incidente è la fuoriuscita autonoma, in questi primi 7 mesi, per i mezzi a due ruote le dinamiche più frequenti sono gli scontri frontali, laterali e i tamponamenti: nel 2023 la fuoriuscita era invece tra le prime cause di sinistro mortale per i motocicli.
“Quest’anno stiamo assistendo a una lieve diminuzione, rispetto all’anno scorso, del numero di incidenti in cui restano coinvolti moto e biciclette, ma le vittime sono ancora tante, troppe, e il nostro obiettivo resta sempre quello di creare le migliori condizioni per agevolare la mobilità attiva e sostenibile – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – proprio per questo, è necessario agire su quelle che sono le due “anime” della sicurezza stradale: a monte, una corretta formazione, sin dalla tenera età, sui rischi a cui si può incorrere quando ci si sposta sulla strada, al fine di mettere in atto i giusti accorgimenti per proteggere se stessi e gli altri, e, a valle, la messa in sicurezza della rete viaria con opere di riqualificazione degli incroci e anche, naturalmente, di realizzazione di tratti ciclopedonali che i cittadini possono utilizzare per muoversi a piedi o in bici, con la massima tutela. Oltre alla volontà di agire su entrambi gli aspetti, servono anche molte risorse: solo per quanto riguarda la Provincia di Treviso, negli ultimi anni abbiamo investito oltre 40 milioni di euro nella viabilità provinciale, oltre 3 milioni annui per la manutenzione ordinaria, oltre 5 milioni per manutenzione straordinaria e somme urgenze (come nel caso di frane), e oltre 11 milioni proprio per cofinanziare nei Comuni interventi di messa in sicurezza, ovvero riqualificazione di incroci, nuove rotatorie, nuove piste ciclabili, già costruite o di prossima realizzazione. Questo solo per dare un’idea dell’ordine di grandezza dei lavori di cui stiamo parlando, oltre che degli ambiti di competenza sui quali la Provincia può rispondere e intervenire. Alla base di questa programmazione, ovviamente, ci sono sempre anche le segnalazioni e il monitoraggio dei contesti stradali più “a rischio” incidenti. Siamo convinti che mettendo insieme le due facce della medaglia i sinistri possono diminuire e il nostro obiettivo resta sempre l’azzeramento delle vittime della strada: continueremo a lavorare in prima linea proprio su questo e su quel patto con la comunità, anche attraverso le iniziative del Tavolo Sicurezza Stradale, per spostamenti più consapevoli”.